mercoledì 28 agosto 2013

Differenze tariffarie e nuove tecnologie

Leggendo l'articolo comparso su L'Adige, viene da pensare che le differenze tariffarie tra province italiane, così eclatanti e, spesso, ingiustificate, possano portare ad una guerra tra "poveri": la tariffa unica penalizzerebbe chi oggi paga poco a favore di chi paga troppo. Da una lettura attenta, però, vien fuori la probabile soluzione alla questione. In Italia paghiamo le tariffe Rc Auto più alte d'Europa, è un dato oggettivo ed inconfutabile. La Rc Auto scontenta tutti, va riformata, eliminando le distorsioni che finora hanno danneggiato, soprattutto, i cittadini onesti. L'Italia è anche il paese in cui circolano quasi quattro milioni di veicoli senza assicurazione. Questi sono i fatti, frutto di una legislazione da completare, per dare un colpo finale al malaffare che vive sulle inefficienze del sistema e da politiche tariffarie in cui tutto gira intorno al solo parametro residenziale. Oggi vi sono strumenti che consentono di personalizzare il premio su parametri oggettivi, riconsegnando un premio di polizza più equo. La telematica offre questa opportunità: lo stile di guida ed il reale utilizzo del veicolo, possono essere misurati e valutati, per valorizzare il guidatore prudente, in qualsiasi luogo risieda. La normativa entrata in vigore nel 2012 introduce il concetto di scatola nera, ma mancano ancora i decreti attuativi per renderla effettivamente operativa. Per avere una Rc Auto più equa, occorre sfruttare la tecnologia sia per valorizzare i bravi guidatori ma, anche, per combattere in maniera incisiva il fenomeno delle frodi.

Da L'Adige autore: Angelo Conte

Parte dalla Federconsumatori della Campania e dall’associazione Mo Bast! l’attacco alle tariffe Rc auto meno care pagate a Trento come in altre zone del Nord Italia. Di fronte al dato di fatto per cui, vista la minor frequenza di incidenti con lesioni in provincia rispetto a Napoli, ad esempio, le tariffe Rc Auto in Trentino sono molto più basse di quelle pagate nella provincia campana. Tutto questo ora, spiegano gli esperti, può essere messo a rischio dall’iniziativa delle due associazioni meridionali, che hanno portato fino al Parlamento Europeo la petizione firmata, tra l’altro, da personaggi come il sindaco di NapoliLuigi de Magistris, da quello di Salerno Vincenzo De Luca e dall’europarlamentare Pdl Erminia Mazzoni.
La protesta, partita dalla Campania ma allargata anche al resto del Sud, si propone l’obiettivo di abolire l’enorme differenza che c’è a livello territoriale sull’Rc Auto. Secondo le statistiche ufficiali, ad esempio, a Trento le tariffe rilevate a inizio luglio di quest’anno fanno segnare un esborso pari a circa la metà rispetto a Napoli. Un 18enne in classe unica 14 con un’auto di 1300 centimetri cubici e a benzina paga all’anno 1.735 euro contro i 3.350 euro chiesti a un assicurato con le stesse caratteristiche. Una donna 40enne in classe unica 1 con un’auto di 1300 centimetri cubici a benzina a Trento il primo luglio ha pagato in media 344 euro contro i 1.089 di Napoli. La ragione? Il fatto che gli incidenti con lesioni nella provincia campana sono molto più frequenti rispetto a Trento.
«Se mi metto nei panni della persona onesta di Napoli che paga molto di più dello stesso tipo di autista di Trento – spiega Tiziano Uez della Unipol – capisco la sua arrabbiatura. Ma se penso a un autista di Trento che paga meno perché qui gli incidenti con lesioni sono uno su cento contro una percentuale decine di volte più alta a Napoli. Certo è che se cambieranno le tariffe attuali, ci sarà una rivoluzione». La strada per il futuro? «È quella dell’offerta di polizze sempre più ritagliata sul profilo del cliente – continua Uez – oggi infatti ci sono sempre più elementi e variabili che servono per riuscire a costruire il premio per gli automobilisti. Per arrivare con più precisione a questo obiettivo una degli strumenti da uti lizzare sempre di più è la scatola nera».
È possibilista su una modifica del sistema attuale di tariffazione dell’Rc Auto Claudio Demozzi. Per l’assicuratore trentino, presidente nazionale dello Sna, «il governo Letta è sensibile al tema e credo che in prospettiva non si arriverà a una cancellazione delle differenze territoriali, ma ci sarà una riduzione del divario nei prezzi che oggi è troppo elevato. Se si paga anche dieci volte in più a Napoli, in prospettiva potrebbe essere limitato dall’Ue al 30% in più massimo. Ormai abbiamo sforato e la disparità è tale per cui la polizza costa troppo poco in alcune zone per essere redditizia per le assicurazioni e ha raggiunto livelli insostenibili in altre, per cui si alimenta l’evasione. Basti pensare che in tutta Italia l’Aci stima in 4 milioni le autovetture non assicurate, la maggior parte delle quali sono concentrate in determinate zone del Paese». La conseguenza della petizione e dell’interesse del Parlamento europeo, che ha tenuto una audizione di rappresentanti di Mobast due anni fa, è che probabilmente «si pagherà di più da noi e meno altrove» conclude Demozzi.
La petizione firmata da molti campani e promossa da Mo Bast! e da Federconsumatori per ora un effetto lo ha già avuto: quello di mettere in moto la discussione dentro il Parlamento europeo sul tema della «discriminazione», così la definiscono i promotori della protesta, delle assicurazioni sull’Rc Auto verso i cittadini di Napoli e della Campania.


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